Gli
studi su quello che continua ad essere ancora un
periodo ricco di interrogativi e di zone d'ombra
hanno comunque portato gli esperti, grazie anche ad
alcuni recenti ritrovamenti, a poter delineare una
cronologia delle frequentazioni umane del territorio
Locrese prima dell'arrivo dei coloni Greci.
Si è, quindi, potuto accertare che le primissime
presenze umane, le cui tracce sia stato possibile
osservare ancora oggi, risalgono ad un periodo
compreso tra il 6000 a.C. ed il 5000 a.C., in pieno Neolitico.
Seguendo quella che è
l'evoluzione dei manufatti venuti via via alla luce,
è stato possibile stabilire inoltre che le prime
ipotesi, che volevano in questo territorio
l'esistenza di sparuti nuclei abitativi concentrati
in poche zone, fossero da rivedere in quanto la
diffusione sul territorio dei reperti che di volta
in volta venivano recuperati è da considerarsi
maggiormente compatibile con la presenza di un
numero molto più elevato di insediamenti, sebbene
non tutti di dimensioni rilevanti.
Le popolazioni di questi insediamenti erano
stanziali, dedite all'agricoltura ed organizzate in
piccole e pacifiche comunità. Quasi certamente una prima forma di commercio
intercorreva già tra queste piccole comunità sottoforma
di scambio di beni, ma di commercio vero e proprio,
realizzato con popolazioni di terre lontane, si
potrà parlare solo a partire dal tardo Eneolitico e
dall'età del Bronzo.
TAVOLA RIASSUNTIVA DELLA SCANSIONE CRONOLOGICA
DELLE EPOCHE REMOTE IN CALABRIA
Molto probabilmente queste comunità non subirono
grossi cambiamenti nei loro modi di vivere (eccezion
fatta ovviamente per l'introduzione degli utensili
in metallo nella loro vita quotidiana) e di
rapportarsi con le altre popolazioni fino all'età
del Bronzo.
A partire dall'età del Bronzo e poi ancora agli
inizi dell'età del Ferro si registrano invece una
serie di mutazioni che interessano gli aspetti
economici e sociali delle singole comunità.
All'agricoltura si affianca l'allevamento e la
necessità di procurarsi i metalli per la produzione
degli utensili, necessari alle nuove esigenze delle
popolazioni di questo periodo, porta ad un forte
sviluppo del commercio. Queste nuova necessità
spinsero su queste coste
molti naviganti, soprattutto Micenei, che fino al
crollo della loro civiltà risultarono abituali
frequentatori degli approdi dell'odierna Calabria ed
intrattennero scambi continui con le popolazioni
autoctone.
Ma chi erano queste popolazioni autoctone? Da dove
provenivano? In che rapporti erano tra loro? Sono
domande che molto probabilmente non avranno mai una
risposta certa; e questo non perchè manchino fonti
storiche antiche (sebbene, ovviamente, di molti
secoli posteriori), anzi. Basti pensare a quanto
tramandatoci da Antioco, Eforo, Tucidide, dallo
stesso Strabone e da molti altri; ma purtroppo tali
narrazioni spesso si contraddicono l'una con
l'altra, non sono facilmente interpretabili e, per
lo più, sono avvolte nella leggenda.
Senza entrare nel dettaglio di queste tradizioni,
sappiamo con una certa sicurezza che il territorio
nel quale si svilupperà Locri Epizefiri faceva parte
della cosiddetta Italìa regione che, nella sua
delimitazione più restrittiva, si estendeva
dallo Stretto fino all'istmo delimitato da Squillace
sullo Jonio e Vibo Valentia sul Tirreno. La popolazione che abitava questa
regione, di origine indo-europea, prendeva il nome
di Itali. Col tempo la tradizione tenderà a far
coincidere gli Itali con gli Enotri e ad ampliare i
confini dell'Italìa inglobando la
confinante Enotria ed arrivando quasi interamente a
coincidere con i territori che in seguito saranno
chiamati Magna Grecia.
A questi Itali-Enotri si affiancheranno, tra la
fine dell'età del Bronzo e l'inizio dell'età del
Ferro, i Siculi; popolazione
proveniente, secondo alcune tradizioni, dalle zone
dell'attuale Lazio e della Campania settentrionale.
Siculi che, però, in molti casi verranno scacciati dalle
popolazioni autoctone e saranno costretti a cercare
rifugio nei territori della Sicilia orientale, ciò fatte
salve alcune eccezioni come ad esempio nel caso del
territorio Locrese.
Qui infatti i Siculi, integrandosi o avendo la
meglio sulle popolazioni locali, si insediarono e
trapiantarono le proprie tradizioni. E proprio
riguardo a quest'ultima popolazione gli scavi
effettuati hanno prodotto i maggiori dati
archeologici; dati che hanno permesso di individuare
il sito di quello che fu probabilmente il loro più
grande insediamento, situato presso l'odierna Janchina
(alle spalle della zona su cui fu edificata la città
greca) e databile intorno al IX secolo a.C. Molti
altri reperti sono stati inoltre recuperati dagli
scavi, effettuati da Paolo Orsi, nelle aree di sepoltura (necropoli di Canale
e Patariti) annesse al sito
di Janchina e caratterizzate da sepolture a camera scavate lungo i
fianchi della collina, tipiche delle popolazioni
Sicule.
I Siculi prospereranno sul territorio Locrese fino
all'arrivo dei coloni Greci; tale arrivo, come narra
in dettaglio Polibio (vedi Coll. Geografica), segna la loro fine e segna anche il passaggio del
territorio Locrese dall'ultima fase protostorica
alla Storia propriamente detta. |
IL SISTEMA DELLE TRE ETA'
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Con la definizione di "sistema delle tre età"
(età della Pietra, del Bronzo e del Ferro)
si fa riferimento ad una tipologia di
nomenclatura tradizionalmente utilizzata per
suddividere cronologicamente le varie fasi
dell'evoluzione umana in epoca preistorica.
Tale sistema, ritenuto generalmente troppo
restrittivo per poter permettere
l'esaltazione e la descrizione di
caratteristiche peculiari di zone e culture tra loro
distanti, viene comunque ancora utilizzato,
soprattutto in ambito archeologico, per
l'immediatezza con la quale permette di
contestualizzare cronologicamente fatti e
rinvenimenti di epoca preistorica.
Qui di seguito vengono rapidamente evidenziate le
caratteristiche e la composizione dei
singoli periodi (con datazioni, va
sottolineato, inerenti
l'area del Mediterraneo centro-occidentale):
1. ETA' DELLA PIETRA
PALEOLITICO: (età della pietra antica, da 2.5
milioni di anni fa fino a 12 mila anni fa
circa) suddiviso a sua volta in tre periodi,
Inferiore (fino a 120 mila anni fa), Medio
(da 120 mila fino a 36 mila anni fa) e
Superiore (da 36 mila fino a 12 mila anni
fa). E' caratterizzato dalla presenza di
popolazioni di cacciatori-raccoglitori
nomadi, riuniti in piccoli gruppi, che si
stabilivano per brevi periodi in grotte,
capanne e rifugi di fortuna per lo più lungo
le rive di fiumi e laghi. Il periodo è
caratterizzato dalla presenza di utensili ed
altri manufatti in pietra (soprattutto selce
ed ossidiana) realizzati mediante la tecnica
della scheggiatura.
MESOLITICO:
(età della pietra di mezzo, dal
10.000 a.C. al 7000 a.C. circa)
caratterizzato ancora dalla presenza di
popolazioni di cacciatori-raccoglitori
nomadi ora, però, riuniti in gruppi
più grandi. Le tecniche di lavorazione della
pietra tendono a farsi più elaborate
(tecnica microlitica) e, nella caccia, si
sviluppa un uso estensivo di arco e frecce.
NEOLITICO:
(età della pietra nuova, dal 7000 a.C. al
3000 a.C. circa) le popolazioni diventano
stanziali, si sviluppano l'agricoltura ed il
primo addomesticamento degli animali. Vengono realizzati utensili
con lavorazioni sempre più complesse
(tecnica della levigatura) ai quali si
affiancano manufatti ceramici di varie
tipologie (come quelli impressi detti
cardiali dal nome della conchiglia
utilizzata per decorarli).
ENEOLITICO:
(età della pietra e del rame, dal 3000 a.C. al
2000 a.C. circa) è la fase di passaggio
dall'età della pietra a quelle dei metalli,
caratterizzata dalla comparsa di utensili e
manufatti in rame che si andarono ad
affiancare a quelli in pietra. Viene spesso
indicato anche come il periodo iniziale
della protostoria delle civiltà che si
svilupperanno dalle comunità interessate dai
mutamenti di questa fase.
2. ETA' DEL BRONZO
Compreso
tra il 2000 a.C. e l'XI-X sec. a.C., è il
periodo in cui si sviluppa la metallurgia
del bronzo con conseguente realizzazione di
manufatti di ogni genere nel nuovo metallo.
In questo stesso periodo si registra la
nascita del tornio per la produzione di
vasellame ed altri manufatti e si sviluppano
l'allevamento ed i traffici commerciali.
3. ETA' DEL FERRO
Va dall'XI-X
sec. a.C. all'VIII sec. a.C. ed è, appunto,
caratterizzato dalla comparsa di manufatti
realizzati tramite la metallurgia del ferro.
In questa fase si sviluppano mutamenti
sociali tali da considerare questo periodo
l'ultima fase protostorica la cui fine
segna, quindi, lo spartiacque tra preistoria
e storia.
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